venerdì 15 febbraio 2013

Oleandro e Rododendro non sono la stessa cosa!

Ammetto di avere avuto questo dubbio per qualche tempo, ossia la corrispondenza tra l'Oleandro ed il Rododendro; in effetti le similitudini ci sono tutte, dalle foglie ai fiori, ma le piante invece appartengono proprio a due specie diverse!
In sintesi il Rododendro appartiene alla Famiglia delle Ericaceae, ed il Genere è proprio Rhododendron, in pratica si tratta della stessa famiglia delle azalee per capirci, anche se, ci sono delle differenze sostanziali.



"......i rododendri sono esemplari di notevole mole, alti fino a 4 m, con grandi foglie persistenti, anche se esistono esemplari di piccola dimensione come il Rhododendron hirsutum e il Rhododendron ferrugineum, particolarmente adatti per i giardini rocciosi con fiori portati da robusti piccioli con petali consistenti e carnosi e provvisti di costolature sulla parte esterna e con 10 stami..."
"..........le azalee sono di mole ridotta, adatte alla coltura in vaso e in genere perdono le foglie in inverno; inoltre i loro fiori hanno solo 5 stami...."

Alcune Caratteristiche morfologiche del genere
I rododendri sono arbusti eleganti, talvolta alberi. Le foglie sono alterne, spesso ravvicinate alla sommità dei rami, intere, a ciclo annuale o biennale e, pertanto, le piante presentano fogliame persistente.
I fiori sono di solito grandi, da bianchi a rossi a gialli, riuniti in corimbi od in falsi grappoli terminali, raramente solitari. Il calice è variabile, generalmente con cinque sepali a coppa che formano altrettanti denti. La corolla è irregolare, talvolta ad imbuto altrimenti tubulosa, con un lembo più o meno obliquo che si manifesta in cinque lobi. Gli stami sono da otto a dieci, l'ovario presenta uno stilo sottile
 
Cenni di Coltivazione
La principale esigenza dei rododendri è un terreno umifero subacido (pH 6), terra d'erica o di castagno o di bosco, mescolata a torba. Il terreno deve anche essere leggero, aggiungendo sabbia e stallatico ben consumato. Pochissime sono le specie che si adattano a terreni alcalini. Il sistema radicale, fitto e piuttosto superficiale, non richiede un terreno profondo; 30-50 cm sono sufficienti. Importante il drenaggio e, pertanto, il dissodamento del sottosuolo.




Adesso soffermiamoci invece sull'Oleandro 
"..........oleandro s. m. [lat. mediev. lorandrum, attestato da Isidoro di Siviglia come alteraz. volg. di rhododendron (v. rododendro)]. – Arbusto o alberello sempreverde della famiglia apocinacee (Nerium oleander), detto anche leandro, lauro rosa, mazza di s. Giuseppe, spontaneo nelle regioni mediterranee e molto coltivato nei giardini: ha foglie lanceolate opposte o in verticilli e fiori grandi, odorosi, variamente colorati, bianchi, rosei, rosso carminio, ecc., disposti in cime all’apice dei rami; i frutti, deiscenti alla maturazione, sono dei follicoli eretti contenenti molti semi tomentosi con pappo rossastro. È pianta velenosa; le sue foglie, e in minor grado anche la corteccia e i frutti, contengono alcuni glicosidi (oleandrina, neriina, neriantina, ecc.), dotati di lieve azione cardiocinetica......"

Alcune Caratteristiche morfologiche del genereL'oleandro ha un portamento arbustivo, con fusti generalmente poco ramificati che partono dalla ceppaia, dapprima eretti, poi arcuati verso l'esterno. I rami giovani sono verdi e glabri. I fusti e i rami vecchi hanno una corteccia di colore grigiastro.
Le foglie, velenose come i fusti, sono glabre e coriacee, disposte a verticilli di 2-3, brevemente picciolate, con margine intero e nervatura centrale robusta e prominente. La lamina è lanceolata, acuta all'apice, larga 1-2 cm e lunga 10-14 cm.
I fiori sono grandi e vistosi, a simmetria raggiata, disposti in cime terminali. Il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, di colore roseo o bianco nelle forme spontanee. La corolla è tubulosa e poi suddivisa in 5 lobi, di colore variabile dal bianco al rosa e al rosso carminio. Le varietà coltivate sono a fiore doppio e sono quasi tutte profumate.

Cenni di Coltivazione
Gli oleandri preferiscono le posizioni in pieno sole e non sopportano le temperature sotto i 5 gradi se non occasionalmente.
L'Oleandro richiede molta acqua in estate, ma, sul lago di Garda, dove è diventato autoctono, vegeta sulle colline e sulle scarpate ai lati delle strade, accontentandosi della pioggia
L'Oleandro è una pianta molto vigorosa da contenere con una potatura altrettanto vigorosa. C'è chi consiglia di fare la potatura a fine estate o in autunno, ma questo lavoro è possibile spostarlo a metà febbraio per asportare i rami più deboli, per sfoltire la pianta e tagliare da metà a un terzo della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente, senza toccare i germogli dell'anno che sicuramente porteranno i fiori.
Gli oleandri si moltiplicano per seme o per tale durante il periodo estivo. Se la pianta viene coltivata in vaso è meglio cambiare il vaso ogni due anni.

Quindi, adesso che abbiamo assodato le differenze, non mi resta che fare gli acquisti!

9 commenti:

  1. Ma chi osa affermare che l'oleandro e il rododendro sono la stessa cosa? Cerscono in climi molto differenti (qui in UK, l'oleandro lo si può solo sognare!)
    L'oleandro è tipicamente mediterraneo, molto odoroso e, come puntualizzi, cresce fino a 4m e oltre. Si tratta di un albero. Il rododendro è un arbusto che può nel clima inglese, per esempio, divenire abbastanza alto e vogoroso, ma non rassomiglia mai ad un albero.

    Nel cilento ho un bell'oleandro di un rosso particolari, con fiori di soli 5 o 6 petali, molto bello. Ne ho anche alcuni più piccoli, bianchi e rosa. Amo tanto l'oleandro. Il suo profumo, che ricorda vagamente quello del mandorlo, evoca per me l'infanzia.

    CIAO!

    ANNA

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    1. Ciao Anna, da oggi sei nominata "Consigliera Giardinicola" ufficiale...i tuoi consigli sono sempre graditissimi!

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  2. Una cosa in comune certamente ce l'hanno: bellissimi entrambi!

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  3. Ciao,
    se ti va di passare da me ti ho lasciato un pensierino...
    Un abbraccio.
    Serena

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    1. Grazie, grazie mille Serena; concedimi un pochino di tempo e passerò volentieri a trovarti!

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  4. Questo sì che è un bel blog da seguire!!! ciao sono Tiziana e da oggi ti seguo con piacere ed interesse....ho preso da poco un terreno con un grande orto...sono alle prime armi e più informazioni sò più riesco a capirci qualcosa!! A presto Tizi

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    1. Buongiorno Tiziana e grazie mille per i complimenti, anche da parte di Annika; lo voglio specificare perchè anche se i post non sono firmati, spesso sono di entrambe. Cosa posso dire? Io non nasco Giardinicola, anzi, alcune cosette le ho rispolverate dai mie nonni, agricoltori, altre le apprendo dai contadini e da altri dilenttanti giardinieri che conosco e molto, moltissimo imparo proprio mentre scivo su questo blog. Questo è anche il motivo per cui qualsiasi consiglio competente è veramente beneaccetto! Il consiglio che posso darti è comunque quello di cominciare fiduciosa, perchè esistono delle leggi in questo campo è vero, ma ti dico anche che è facile e che raccoglierai tante belle soddisfazioni! Magari parti con piantine semplici chiedendo semplicemente consiglio al rivenditore....da preferire quelli rustici, di campagna, che coltivano loro stessi e non il vivaio di grido! Ciao a presto!
      Francesca

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  5. Buongiorno Valeria, io vorrei sperimentare sia l'uno che l'altro; con gli oleandri credo non ci siano difficoltà, anzi non ci sono dato che la mia mamma ne ha diversi e si trovano benissimo!

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  6. Ho visto oleandri bellissimi in sicilia, che fioriscono più volte l'anno grazie al clima mite, e se in terra resistono bene alla siccità, oltre che al vento e addirittura alla salsedine. Unica pecca: sono velenosi, nel senso che è bene non toccarli e poi mettersi le mani negli occhi.

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