martedì 26 febbraio 2013

La Rosa Moschata

Ritengo di avere individuato nel giardino del mio vicino, il caro Zio Gino, delle Rose Moschate, che, data la generosità del mio ospite, presto saranno anche mie. Andiamo quindi alla ricerca di informazioni per capirne meglio di questa rosa, poi, abbastanza diffusa.

 

Le Rose Moschata per iniziare, sono quelle belle roselline dai boccioli in gruppo, solitamente rosa, e solitamente presenti nei vecchi giardini, tanto care alle nonne di campagna, o almeno dalle mie parti sono abbastanza diffuse proprio in questo modo.
Queste rose si impiantano a radice nuda preferibilmente da ottobre a dicembre, mentre quelle in vaso si possono mettere s dimora in qualsiasi momento. Attenzione al terreno che deve essere soffice e non argilloso; se il terreno è quindi povero si compensa con dell'ammendante.
Bagnare spesso soprattutto il primo anno.
Le concimazioni vengono effettuate dagli inizi di marzo fino alla metà di aprile con un prodotto specifico per rose, liquido o granulare, di facile reperibilità.
Le Moschata sono rose che si prestano molto facilmente alla coltivazione; si possono  moltiplicare per talea semilegnosa in settembre, ma anche in primavera; vi posso ben dire che i rametti io li ho sistemati fino ad inverno inoltrato e ha nno radicato tutte o quasi. Lo stesso stò facendo adesso perchè mi sembrano delle piante molto fruttuose.

 

Adesso alcuni Cenni Botanici:
Le Rose Moschata nascono ai primi del novecento dagli incroci del Rev. inglese Joseph Pemberton. Molto vigorose hanno rami arcuati a fontana, con fiori riuniti a formare grandi mazzi rosa.
Le foglie sono consistenti, verdi scure, sane e folte. I fiori sono piccoli, profumati, semplici o doppi, sono bianco rosati o porpora.
L'epoca di fioritura risulta senza sosta da maggio a novembre. Le potature possono essere di contenimento o di formazione; nell'ultimo e nell'altro caso ricordarsi sempre di tagliare in maniera netta e decisa sempre sopra la nuova gemma ed in diagonale.


Alcune varietà:
Moschata Cornelia
Moschata Alden biesen
Moschata Penelope
Moschata Autumn Delight......


martedì 19 febbraio 2013

la ghislaine de feligonde

Riprendiamo oggi con un'altra rosa da conoscere: la Ghislaine de Féligonde' (R. multiflora). Anche questa è una rosa molto nota, presente spesso nei giardini e con una riuscita certa.
Ho preferito dare molto spazio alle immagini piuttosto che alle pure descrizioni botaniche anche se ho sintetizzato alcune caratteristiche tratte direttamente dai migliori professionisti conoscitori e di vendita, che sono riferiti in basso. Ricordo che questo, forse soprattutto verso il fine mese, quando le temperature più basse sono ormai scongiurate, è il periodo migliore sia per la nuova piantumazione sia per fare talee. A preposito di questo ultimo argomento, magari possiamo approfittare proprio delle potature che vengono ancora fatte in questo periodo per avere dei rametti in maniera gratuita e disinteressata.
 
"..........Nonostante compaia tra le Ramblers, non è molto alta e può essere utilizzata convenientemente come spettacolare cespuglio che si svilupperà in forma compatta e raggiungerà grandi dimensioni. I rami, mobidi, si ricoprono di corimbi di deliziosi fiori doppi gialli sfumati d'albicocca. Rifiorisce bene e piccoli cinorridi rossi appaiono in autunno. Turbat, 1916. cm 300x200...."



"...........Figlia di 'Goldfinch', è una piccola rampicante che può essere utilizzata come grande arbusto libero. I fiori sono completamente doppi di colore giallo uovo prodotti in grandi grappoli. È una rosa quasi priva di spine. Interessante perché è in grado di produrre una certa rifiorenza in autunno. Accetta la mezz'ombra e l'esposizione a nord. 2,50 x 2,50. (Turbat; Fra; 1916)....."
"......la multiflora Ghislaine de Feligonde  è una Rosa Rambler molto utile essenso rifiorente, non molto vigorosa ma molto robusta. I fiori hanno un colore estremamente vario che sfuma dall'albicocca al crema hanno un dolce profumo di muschio. E' una rosa molto sana e resistente. I prezzi, per un vaso da 20 cm circa variano da 16,00  a 24,00 euro ...."

Fonti:
http://www.vivaioannapeyron.com/cms/gruppo-rose-sarmentose/ghislaine-de-feligonde-r.-multiflora.html
http://www.ilgiardinodellecollezioni.it/prodotto.aspx?id=500
http://www.davidaustinroses.com/italian/showrose.asp?showr=4391

Una interessante e approfondita classificazione la potete trovare a quest'indirizzo:
http://giardinaggio.efiori.com/forum/rose-approfondimenti-f84/16238-classificazione-delle-rose.html

venerdì 15 febbraio 2013

Oleandro e Rododendro non sono la stessa cosa!

Ammetto di avere avuto questo dubbio per qualche tempo, ossia la corrispondenza tra l'Oleandro ed il Rododendro; in effetti le similitudini ci sono tutte, dalle foglie ai fiori, ma le piante invece appartengono proprio a due specie diverse!
In sintesi il Rododendro appartiene alla Famiglia delle Ericaceae, ed il Genere è proprio Rhododendron, in pratica si tratta della stessa famiglia delle azalee per capirci, anche se, ci sono delle differenze sostanziali.



"......i rododendri sono esemplari di notevole mole, alti fino a 4 m, con grandi foglie persistenti, anche se esistono esemplari di piccola dimensione come il Rhododendron hirsutum e il Rhododendron ferrugineum, particolarmente adatti per i giardini rocciosi con fiori portati da robusti piccioli con petali consistenti e carnosi e provvisti di costolature sulla parte esterna e con 10 stami..."
"..........le azalee sono di mole ridotta, adatte alla coltura in vaso e in genere perdono le foglie in inverno; inoltre i loro fiori hanno solo 5 stami...."

Alcune Caratteristiche morfologiche del genere
I rododendri sono arbusti eleganti, talvolta alberi. Le foglie sono alterne, spesso ravvicinate alla sommità dei rami, intere, a ciclo annuale o biennale e, pertanto, le piante presentano fogliame persistente.
I fiori sono di solito grandi, da bianchi a rossi a gialli, riuniti in corimbi od in falsi grappoli terminali, raramente solitari. Il calice è variabile, generalmente con cinque sepali a coppa che formano altrettanti denti. La corolla è irregolare, talvolta ad imbuto altrimenti tubulosa, con un lembo più o meno obliquo che si manifesta in cinque lobi. Gli stami sono da otto a dieci, l'ovario presenta uno stilo sottile
 
Cenni di Coltivazione
La principale esigenza dei rododendri è un terreno umifero subacido (pH 6), terra d'erica o di castagno o di bosco, mescolata a torba. Il terreno deve anche essere leggero, aggiungendo sabbia e stallatico ben consumato. Pochissime sono le specie che si adattano a terreni alcalini. Il sistema radicale, fitto e piuttosto superficiale, non richiede un terreno profondo; 30-50 cm sono sufficienti. Importante il drenaggio e, pertanto, il dissodamento del sottosuolo.




Adesso soffermiamoci invece sull'Oleandro 
"..........oleandro s. m. [lat. mediev. lorandrum, attestato da Isidoro di Siviglia come alteraz. volg. di rhododendron (v. rododendro)]. – Arbusto o alberello sempreverde della famiglia apocinacee (Nerium oleander), detto anche leandro, lauro rosa, mazza di s. Giuseppe, spontaneo nelle regioni mediterranee e molto coltivato nei giardini: ha foglie lanceolate opposte o in verticilli e fiori grandi, odorosi, variamente colorati, bianchi, rosei, rosso carminio, ecc., disposti in cime all’apice dei rami; i frutti, deiscenti alla maturazione, sono dei follicoli eretti contenenti molti semi tomentosi con pappo rossastro. È pianta velenosa; le sue foglie, e in minor grado anche la corteccia e i frutti, contengono alcuni glicosidi (oleandrina, neriina, neriantina, ecc.), dotati di lieve azione cardiocinetica......"

Alcune Caratteristiche morfologiche del genereL'oleandro ha un portamento arbustivo, con fusti generalmente poco ramificati che partono dalla ceppaia, dapprima eretti, poi arcuati verso l'esterno. I rami giovani sono verdi e glabri. I fusti e i rami vecchi hanno una corteccia di colore grigiastro.
Le foglie, velenose come i fusti, sono glabre e coriacee, disposte a verticilli di 2-3, brevemente picciolate, con margine intero e nervatura centrale robusta e prominente. La lamina è lanceolata, acuta all'apice, larga 1-2 cm e lunga 10-14 cm.
I fiori sono grandi e vistosi, a simmetria raggiata, disposti in cime terminali. Il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, di colore roseo o bianco nelle forme spontanee. La corolla è tubulosa e poi suddivisa in 5 lobi, di colore variabile dal bianco al rosa e al rosso carminio. Le varietà coltivate sono a fiore doppio e sono quasi tutte profumate.

Cenni di Coltivazione
Gli oleandri preferiscono le posizioni in pieno sole e non sopportano le temperature sotto i 5 gradi se non occasionalmente.
L'Oleandro richiede molta acqua in estate, ma, sul lago di Garda, dove è diventato autoctono, vegeta sulle colline e sulle scarpate ai lati delle strade, accontentandosi della pioggia
L'Oleandro è una pianta molto vigorosa da contenere con una potatura altrettanto vigorosa. C'è chi consiglia di fare la potatura a fine estate o in autunno, ma questo lavoro è possibile spostarlo a metà febbraio per asportare i rami più deboli, per sfoltire la pianta e tagliare da metà a un terzo della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente, senza toccare i germogli dell'anno che sicuramente porteranno i fiori.
Gli oleandri si moltiplicano per seme o per tale durante il periodo estivo. Se la pianta viene coltivata in vaso è meglio cambiare il vaso ogni due anni.

Quindi, adesso che abbiamo assodato le differenze, non mi resta che fare gli acquisti!

martedì 5 febbraio 2013

Nell'Orto e in Giardino | i lavori di Febbraio

Gennaio e Febbraio non sono proprio quei mesi dedicati ai Grandi Impianti, quanto piuttosto alle manutenzioni ed alle semine, per fare in modo che poi, nei mesi che ci piacciono di più, ossia quelli primaverili, possiamo iniziare a Vedere e Raccogliere.
Ecco qui di seguito, perciò, una lista dei lavori consigliati:

 

Semine in Semenzaio: 
possiamo inziare a seminare erbacee perenni o annuali dalla fioritura precoce come Begonia Tuberosa, Begonia Semperflorens, Calceolaria, Geranio Zonale, Salvia Ornamentale; sempre in zona calda, bocca di Leone, Portulaca e Garofano.
Per le piante da orto iniziare la semina di valerianella, bietole e spinaci, ravanelli, carote, prezzemolo, cipolle e cipolline, cavoli estivi, lattuga e radicchio da taglio, anche pomodori.
Propagazioni e Trapianti:
si possono effettuare talee di di specie a fusto tenero come i Pelargoni, o mettere a dimora arbusti tuberose a radice nuda; si possono dividere i cespi delle vivaci.
Potature:
si possono cimare le siepi come anche gli arbusti rustici che fioriranno in estate, autunno o inverno; potare anche le rose, soprattutto i rosai rifiorenti a 15/20 cm di altezza e limitarsi invece a sfoltire quelli non rifiorenti. Potare ancora piante quali la buddleja Davidii, Caryopteris, Hibiscus Syriacus, Weigela. Non toccare invece gli arbusti a fioritura primaverile che, potati adesso non fiorirebbero più.
Rosai:
continuare la messa a dimora delle piante a rdice nuda. Potare le varietà rifiorenti , accorciando i rami secchi oppure fino ai nuovi germogli con taglio netto e diagonale. Fare la legatura ai sostegni.

 

Camelie ed altre Acidofile:
per i nuovi impianti, impiegare terriccio acido; per le piante che invece sono a dimora da anni, rinnovare parte del terreno in superficie, sostituendolo con quello nuovo.
Bulbi:
controllare periodicamente i bulbi che stiamo conservando per la prossima piantagione; manteniamoli inun locale asciutto e spolevriamo dello zolfo in polvere se notiamo delle piccole guastature. E' inoltre il momenti di acquistarne a fioritura estiva e di godere delle prime fioriture primaverili. Spargere delle cenere se notate l'azione di lumache e limacce, presenti soprattutto in zone molto umide.
Terreno: 
effettuare ancora quelle operazioni di pulizia e di ripristino del terreno, necessarie in questo momento; togliere quindi tutti iresidui delle ultime colture, frutti non maturi, scarti vegetali, malerbe che non hanno smesso di crescere durante l’inverno. Eliminiamo, allora, tutto ciò che può essere allontanato, bruciato, interrato o posto nella compostiera. Inoltre iniziamo anche a zappettare il terreno, effettuando ad anni alterni, o al massimo ogni tre, anche una vangatura a doppia profondità per scongiurare che lo strato superficiale vada soggetto a “stanchezza”, cioè ad un eccessivo sfruttamento selettivo di alcuni nutrienti. Verso fine mese, incorporare un ammendante.


Semine precoci per fioriture anticipate:
soprattutto nelle regioni più fredde, in questo periodo dell'anno, la semina viene effettuata in cassetta. Si possono utilizzare cassoni vetrati oppure le seminiere in vendita nei garden center, riscaldate da una resistenza elettrica. Vanno bene, anche le semplici cassette di recupero come quelle dei vini, ma anche fatte a mano con legno di scarto; si riempie poi il vano con della terra sofice e leggera, formata da terra da giardino, torba e sabbia in parti uguali. I semi, sparsi sulla superficie, andranno soperti con un sottilissimo strato di miscela e mantenuti sempre umidi con un irrigatore a pioggia o nebulizzatore.
Le cassette andranno collocate vivino ad una finestra e coperte con plastica trasparente o vetro, da rimuovere dopo la germinazione.Controllare periodicamente la condensa interna.

Fonte:
Gardenia

martedì 22 gennaio 2013

La Rosa Iceberg

Come già detto in precedenza, ho iniziato questo piccolo viaggio all'interno del mondo delle rose per pura conoscenza e per uno scopo pratico; vorrei piantarne alcune, soprattutto rampicanti, per creare delle belle zone fiorite nel mio giardino. Non avevo perciò la minima idea di dover invece iniziare dalle basi, proprio a partire dalle stesse definizioni dei Tipi di Rosa.
Comunque, a parte ciò, vorrei indagare meglio almeno alcune tra le rose più famose e diffuse; spiego subito il motivo di questa scelta; la Rosa Iceberg, l'Alberic Barbier e la Ghislainde de Fèligonde, sono le rose che più spesso vengono citate da Paolo Peyrone ed Anna Peyron, sulla rivista Ville e Giardini. Supportata quindi da tanta esperienza e cultura, parto da questi tipi. Altre Rose Note, restano la Golden Celebration, la Gentle Hermione, la Eglantyne, la Lady Emma Hamilton, la Graham Tomas e tante altre stupende varietà.
 
La Rosa Iceberg
Questa rosa fa parte della grande famiglia delle rose moderne, la cui nascita si fa risalire convenzionalmente al 1867. In particolare la Rosa Iceberg fa parte della sottofamiglia delle Floribunde che fanno la loro comparsa negli anni 30. Derivando da un incrocio tra Ibridi  di Tea e Polyantha, le Floribunde sono caratterizzate da una buona vigoria, ma sono soprattutto molto rifiorenti. In particolare la Iceberg è in grado di fiorire fino ad inverno inoltrato. Molto adatta per creare una abbondante macchia di colore la dove non si badi alla struttura del singolo fiore. Il fiore  è doppio e profumato, i boccioli sono molto eleganti. Nonostante sia una rosa bianca, deriva da un incrocio con una rosa scarlatto-cremisi ed un ibrido di Tea bianca. Non solo i fiori sono molto decorativi di colore bianco neve, ma anche il fogliame di colore verde chiaro e lucido, contribuisce alla sua eleganza.  
Tra  le sue caratteristiche di pregio oltre all’abbondanza di fiori, si rileva la resistenza alle malattie, al contrario di altre rose dunque questa non richiede cure eccessive. Saranno necessarie due o tre concimazioni all’anno, ed una leggera potatura ogni qual volta siano presenti fiori appassiti; solo a fine inverno verrà eseguita una potatura più energica per contenere la chioma e ridargli la forma, la dimensione desiderata.
Predilige zone soleggiate, ma il sole della mattina è sufficiente a garantire una buona e copiosa fioritura. Infine è bene scegliere una posizione arieggiata, garantirle un buon drenaggio dato che come tutte le rose teme i ristagni d’acqua. E’ disponibile sia a cespuglioso che rampicante.
Il terreno, sciolto e ricco, può anche essere del tutto normale, motivo per cui ogni zona del giardino, in pieno sole può rivelarsi adatta.

'Iceberg' è il suo nome nei paesi anglofoni, mentre in Francia si chiama 'Fée des Neiges' e in Germania 'Schneewittchen', cioè "fatina delle nevi" (un nome non meno blasé di 'Iceberg', a dire il vero). Ma questi sono sinonimi della sua forma arbustiva, mentre la mutazione rampicante porta solo il nome inglese.
Molti dicono che 'Climbing Iceberg' sia più bella della sua forma arbustiva, che perde decisamente nel confronto, rimanendo di una bellezza un po' asciutta ed anonima. Inoltre si dice che la forma rampicante si lasci ammirare di più perché i fiori di 'Iceberg' sono un po' penduli, e quindi si prestano meglio ad essere guardati dal basso verso l'alto.
'Climbing Iceberg' è una delle rose più coltivate e non senza motivo: è molto versatile, sa essere affascinante senza essere soverchia, e starà bene ovunque la metterete: in giardini eleganti, in schemi di bianchi, in un terrazzo moderno, in un cottage romantico, sull'arco di un cancelletto rustico. 

Il prezzo medio di una Rosa Iceberg Climbing, per una vaso da 18/20 cm è di 10,00/15,00 euro.
Tutte queste informazioni sono state tratte da diversi siti specializzati e soprattutto da quelli citati in basso; le immagini sono delle rielaborazioni  con images tag Rosa Iceberg, tratte dal web.

giovedì 17 gennaio 2013

Premio Liebster


Oggi devo parlare del Premio Liebster, premio che viene assegnato alle blogger che ci piacciono e che hanno meno di 200 Followers. In questo caso devo ringrazire tanto/tanto/tanto Simona de Il Pampano, blog colorato e vivace che parla di Design e Famiglia ma anche di tanto altro.
Io accetto il Premio con mille ringraziamenti e lo rivolg a tutte le altre/altri bloggers che seguo con interesse!

Link:
http://ilpampano-designbimbi.blogspot.it/

martedì 15 gennaio 2013

Il Plantagon la Nuova Serra Verticale a Linköping, Svezia

E' una notizia che è stata già battutta dai maggiori giornali e mezzi di informazione, ma mi fà piacere ripeterla; è già in costruzione in Svezia e precisamente nella città di Linköping, la prima Fattoria o Serra Verticale, in cui saranno prodotti le verdure con il Sistema Idroponico, quindi senza l'ausilio della terra.
L'idea non è originale in quanto era già stata sviluppata in nuce in un Concorso precedente, ma la sua realizzazione e tutto ciò che comporterà certamente si. Si tratta di un progetto rivoluzionario e dai mille benefici; infatti la produzione di elementi verdi in verticale, al centro della città, eviterà tutte quelle problematiche dovute ai trasporti e quindi all'inquinamento per lo spostamento dal luogo di produzione a quello di vendita; inoltre il sistema completamente biologico di produzione, porterà all'annulleamnto di qualsisi tipo di pesticida o altro nei piatti degli acquirenti.


Queste serra verticale infatti, secondo il progetto della Società Plantagon, utilizzerà un innovativo sistema di alimentazione che nutre le piante con acqua arricchita, annullando la necessità di suolo. Inoltre, poiché il clima all'interno può essere controllato, tale sistema potrebbe anche aumentare notevolmente i raccolti.
Nello specifico, le piante durante le loro fasi di crescita, vengono di volta in volta portate ai piani più bassi fino a quando raggiungono la giusta maturazione. A quel punto si trovano a livello del terreno. Il grado di produttività è molto elevato: si parla di 300 chili di raccolto per metro quadro. Ciò significa che un grattacielo di 25 piani può soddisfare il fabbisogno di 350mila persone.  


L'idea dei plantscrapers, altro nome con cui sono conosciuti questi progetti, è sostenuta anche da Dickson Despommier della Columbia University secondo cui l'agricoltura verticale è considerata una delle soluzioni per ridurre le emissioni globali di gas serra, per la lotta contro la scarsità d'acqua e per soddisfare le esigenze di una popolazione sempre crescente.

Il Plantagon Vertical Farm, è già in costruzione e si prevede di terminarlo entro un anno; i tempi mi sembrano alquanto brevi ma il carattere preciso e puntuale degli Svedesi mi fà sperare benissimo.

Che cosa dire, così a freddo? 
Io penso che possa essere una idea risolutiva poichè riuscirebbe a risolvere contemporaneamente una serie di problematiche, oggettive e soggettive, che affliggono i Paesi Industrializzati da qualche tempo ormai.
Se così fosse, davvero, ogni abitante della città, potrebbe comperare e mangiare dei prodotti biologici, quindi sicuri, senza dover tradizionalmente andare in campagna in una autentica fattoria, o presso i mercati rionali. Ci sarebbe un giusto quantitativo di prodotto, eliminando contemporaneamente tutto il processo dello spostamento con i relativi problemi, inquinamento etc....
Penso che sia anche una idea perfettamente in linea con il Pensiero Nordico, ossia, Economia, Ambiente, Design, per una maggiore Sostenibilità della Vita.....
E noi popoli mediterranei? stiamo simpaticamente a guardare ed imparare!

Fonti:
Per chi volessa maggiori informazioni, qui di seguito i link di riferimento:
http://www.plantagon.com/
http://www.greenme.it/abitare/bioedilizia-e-bioarchitettura/9357-svezia-grattacielo-serra
http://www.the9billion.com/2012/02/22/construction-begins-for-plantagon-vertical-farm-in-sweden/

giovedì 10 gennaio 2013

I Lavori nell'Orto di Gennaio


E' ormai ora di iniziare a pensare ai lavori da fare in Gennaio nell'Orto e nel Giardino; anche se ancora non è proprio il momento di piantare, date le basse temperature, c'è comunque da fare e da progettare. Intanto possiamo iniziare a selezionare i semi da comprare, ad esempio: carote, cavolfiori, cipolle, fave, lattughe, melanzame, peperoni, rucola etc....Ormai i semi di buona qualità si possono trovare in vivaio, nei consorzi specializzati ma anche via web. 
Se invece vogliamo proprio seminare allora dobbiamo almeno farlo in tunnel freddo.

Nel frattempo possiamo pulire le aiuole dai residui della vegetazione per permettere alle nuove piantine di respirare; si possono ripulire fossetti e canalette di scolo. Se abbiamo intenzione di piantare delle rose ma anche per altre culture, iniziamo a zappettare il terreno: in questo modo daremo la possibilità al gelo notturno di uccidere funghi e parassiti dannosi. Una seconda vangatura servirà per ulteriormente sbriciolare il terreno. Sulla stessa falsariga è il momento di interrare, letame, compost o mineralizzante di base, ma anche cenere per un migliore arricchimento dei terreni, soprattutto quelli argillosi.

Aspettare ancora una quindicina di giorni per le prime potature delle piante che rifioriranno in primavera; malgrado le temperature eccessivamente calde di questo periodo e, malgrado qualche bocciolo, è meglio aspettare almeno la fine del mese per una potatura efficiente. Frequentiamo garden center e mercati settimanali, più spesso; spesso l'offerta è diversificata ed i prezzi sono molto accessibili; in questo modo avremo la possibilità di incamerare diverse piante a prezzi modici da sfruttare tra qualche tempo. Dedichiamo attenzione anche alla scelta di piante aromatiche o decorative da inserire nell'orto; nastrurzi, rosmarino, salvie ma anche, calendule e tante aromatiche possono abbellire il nostro orto ed aiutare nella lotta contro i parassiti in maniera assolutamente biologica.

Sempre nel nostro girovagare non dimentichiamo mai i bulbi; malgrado il freddo stia terminando, facciamo ancora in tempo anche a piantarne. Sembra un controsenso ma alcune persone li piantano già quasi fioriti. Per essere in regola adesso dovremmo pensare ad una fioritura estiva o autunnale piuttosto che primaverile. Se non vi ho convinte ancora, vi sprono a documentarvi; le varietà sono talmente belle che sono sicura che troveranno posto anche solo su un vaso sul balcone. Secondo me sono irrinunciabili!
A presto!

Ulteriori informazioni:

http://www.giardini.biz/content/lavori-di-gennaio-e-febbraio-nellorto

sabato 29 dicembre 2012

Piante Invernali | Capodanno con i Fiori

Durante questi ultimi giorni del 2012, possiamo ancora approfittare del nostro giardino per ultimare o creare ancora nuove decorazioni; ma con cosa? ma con tutto ciò che ci offre il giardino a partire dalle bacche!
Mi fermo qui, lasciando solo delle immagini ad Augurare un Sereno e Felice Inizio d'Anno!
Buon 2013!!

 

martedì 18 dicembre 2012

La Collezione di Ellebori di Ville Giardini | Varietà e Ibridi

Da quando Ville e Giardini è diventato VilleGiardini Stile Italiano, sinceramente mi piace di più; sarà la nuova impostazione, saranno i servizi, saranno i colori, ma ha ottenuto di nuovo la mia atttenzione.
Questo mese inoltre, con grande sorpresa, nella sezione "La collezione del mese" si parla proprio di Helleborus, ossia di quella pianta invernale che già vi avevo indicata, come ottima alternativa alla Stella di Natale. Chiaramente è stato il primo articolo che ho letto, imparando di nuovo a mie spese che, la maggior parte delle piante che conosco sono solo una piccolissima parte di quelle che invece potrei avere, soltanto con la bontà di conoscerle e cercarle.

Helleborus Amber Gemp
Helleborus Orientalis Swirling Skirts
Helleborus Double White Guttatus
E così scopro infatti che insieme all'Helleborus nigra, esiste il Guttatus yellow e poi il Foncè, e poi l'ibrido Helleborus Pink, ma anche l'Helleborus Double Flowers purple...etc.....insomma, una varietà molto ampia, che ha portato a fare questa piccola raccolta di immagini, giusto per capire meglio!
Chiaramente vi rimando, per chi volesso approfondire con l'ausilio di ottime immagini al numero della rivista di Dicembre; nel frattempo proverò a cercare altre varietà di questa splendida famiglie di fiori invernali.

Helleborus Picotee
Helleborus White Guttatus
Helleborus Wilgenbroek Double Pink
Helleborus Wilgenbroek Double Red
Helleborus Winter Dream Black
Helleborus Amethyst Gem