martedì 26 febbraio 2013

La Rosa Moschata

Ritengo di avere individuato nel giardino del mio vicino, il caro Zio Gino, delle Rose Moschate, che, data la generosità del mio ospite, presto saranno anche mie. Andiamo quindi alla ricerca di informazioni per capirne meglio di questa rosa, poi, abbastanza diffusa.

 

Le Rose Moschata per iniziare, sono quelle belle roselline dai boccioli in gruppo, solitamente rosa, e solitamente presenti nei vecchi giardini, tanto care alle nonne di campagna, o almeno dalle mie parti sono abbastanza diffuse proprio in questo modo.
Queste rose si impiantano a radice nuda preferibilmente da ottobre a dicembre, mentre quelle in vaso si possono mettere s dimora in qualsiasi momento. Attenzione al terreno che deve essere soffice e non argilloso; se il terreno è quindi povero si compensa con dell'ammendante.
Bagnare spesso soprattutto il primo anno.
Le concimazioni vengono effettuate dagli inizi di marzo fino alla metà di aprile con un prodotto specifico per rose, liquido o granulare, di facile reperibilità.
Le Moschata sono rose che si prestano molto facilmente alla coltivazione; si possono  moltiplicare per talea semilegnosa in settembre, ma anche in primavera; vi posso ben dire che i rametti io li ho sistemati fino ad inverno inoltrato e ha nno radicato tutte o quasi. Lo stesso stò facendo adesso perchè mi sembrano delle piante molto fruttuose.

 

Adesso alcuni Cenni Botanici:
Le Rose Moschata nascono ai primi del novecento dagli incroci del Rev. inglese Joseph Pemberton. Molto vigorose hanno rami arcuati a fontana, con fiori riuniti a formare grandi mazzi rosa.
Le foglie sono consistenti, verdi scure, sane e folte. I fiori sono piccoli, profumati, semplici o doppi, sono bianco rosati o porpora.
L'epoca di fioritura risulta senza sosta da maggio a novembre. Le potature possono essere di contenimento o di formazione; nell'ultimo e nell'altro caso ricordarsi sempre di tagliare in maniera netta e decisa sempre sopra la nuova gemma ed in diagonale.


Alcune varietà:
Moschata Cornelia
Moschata Alden biesen
Moschata Penelope
Moschata Autumn Delight......


martedì 19 febbraio 2013

la ghislaine de feligonde

Riprendiamo oggi con un'altra rosa da conoscere: la Ghislaine de Féligonde' (R. multiflora). Anche questa è una rosa molto nota, presente spesso nei giardini e con una riuscita certa.
Ho preferito dare molto spazio alle immagini piuttosto che alle pure descrizioni botaniche anche se ho sintetizzato alcune caratteristiche tratte direttamente dai migliori professionisti conoscitori e di vendita, che sono riferiti in basso. Ricordo che questo, forse soprattutto verso il fine mese, quando le temperature più basse sono ormai scongiurate, è il periodo migliore sia per la nuova piantumazione sia per fare talee. A preposito di questo ultimo argomento, magari possiamo approfittare proprio delle potature che vengono ancora fatte in questo periodo per avere dei rametti in maniera gratuita e disinteressata.
 
"..........Nonostante compaia tra le Ramblers, non è molto alta e può essere utilizzata convenientemente come spettacolare cespuglio che si svilupperà in forma compatta e raggiungerà grandi dimensioni. I rami, mobidi, si ricoprono di corimbi di deliziosi fiori doppi gialli sfumati d'albicocca. Rifiorisce bene e piccoli cinorridi rossi appaiono in autunno. Turbat, 1916. cm 300x200...."



"...........Figlia di 'Goldfinch', è una piccola rampicante che può essere utilizzata come grande arbusto libero. I fiori sono completamente doppi di colore giallo uovo prodotti in grandi grappoli. È una rosa quasi priva di spine. Interessante perché è in grado di produrre una certa rifiorenza in autunno. Accetta la mezz'ombra e l'esposizione a nord. 2,50 x 2,50. (Turbat; Fra; 1916)....."
"......la multiflora Ghislaine de Feligonde  è una Rosa Rambler molto utile essenso rifiorente, non molto vigorosa ma molto robusta. I fiori hanno un colore estremamente vario che sfuma dall'albicocca al crema hanno un dolce profumo di muschio. E' una rosa molto sana e resistente. I prezzi, per un vaso da 20 cm circa variano da 16,00  a 24,00 euro ...."

Fonti:
http://www.vivaioannapeyron.com/cms/gruppo-rose-sarmentose/ghislaine-de-feligonde-r.-multiflora.html
http://www.ilgiardinodellecollezioni.it/prodotto.aspx?id=500
http://www.davidaustinroses.com/italian/showrose.asp?showr=4391

Una interessante e approfondita classificazione la potete trovare a quest'indirizzo:
http://giardinaggio.efiori.com/forum/rose-approfondimenti-f84/16238-classificazione-delle-rose.html

venerdì 15 febbraio 2013

Oleandro e Rododendro non sono la stessa cosa!

Ammetto di avere avuto questo dubbio per qualche tempo, ossia la corrispondenza tra l'Oleandro ed il Rododendro; in effetti le similitudini ci sono tutte, dalle foglie ai fiori, ma le piante invece appartengono proprio a due specie diverse!
In sintesi il Rododendro appartiene alla Famiglia delle Ericaceae, ed il Genere è proprio Rhododendron, in pratica si tratta della stessa famiglia delle azalee per capirci, anche se, ci sono delle differenze sostanziali.



"......i rododendri sono esemplari di notevole mole, alti fino a 4 m, con grandi foglie persistenti, anche se esistono esemplari di piccola dimensione come il Rhododendron hirsutum e il Rhododendron ferrugineum, particolarmente adatti per i giardini rocciosi con fiori portati da robusti piccioli con petali consistenti e carnosi e provvisti di costolature sulla parte esterna e con 10 stami..."
"..........le azalee sono di mole ridotta, adatte alla coltura in vaso e in genere perdono le foglie in inverno; inoltre i loro fiori hanno solo 5 stami...."

Alcune Caratteristiche morfologiche del genere
I rododendri sono arbusti eleganti, talvolta alberi. Le foglie sono alterne, spesso ravvicinate alla sommità dei rami, intere, a ciclo annuale o biennale e, pertanto, le piante presentano fogliame persistente.
I fiori sono di solito grandi, da bianchi a rossi a gialli, riuniti in corimbi od in falsi grappoli terminali, raramente solitari. Il calice è variabile, generalmente con cinque sepali a coppa che formano altrettanti denti. La corolla è irregolare, talvolta ad imbuto altrimenti tubulosa, con un lembo più o meno obliquo che si manifesta in cinque lobi. Gli stami sono da otto a dieci, l'ovario presenta uno stilo sottile
 
Cenni di Coltivazione
La principale esigenza dei rododendri è un terreno umifero subacido (pH 6), terra d'erica o di castagno o di bosco, mescolata a torba. Il terreno deve anche essere leggero, aggiungendo sabbia e stallatico ben consumato. Pochissime sono le specie che si adattano a terreni alcalini. Il sistema radicale, fitto e piuttosto superficiale, non richiede un terreno profondo; 30-50 cm sono sufficienti. Importante il drenaggio e, pertanto, il dissodamento del sottosuolo.




Adesso soffermiamoci invece sull'Oleandro 
"..........oleandro s. m. [lat. mediev. lorandrum, attestato da Isidoro di Siviglia come alteraz. volg. di rhododendron (v. rododendro)]. – Arbusto o alberello sempreverde della famiglia apocinacee (Nerium oleander), detto anche leandro, lauro rosa, mazza di s. Giuseppe, spontaneo nelle regioni mediterranee e molto coltivato nei giardini: ha foglie lanceolate opposte o in verticilli e fiori grandi, odorosi, variamente colorati, bianchi, rosei, rosso carminio, ecc., disposti in cime all’apice dei rami; i frutti, deiscenti alla maturazione, sono dei follicoli eretti contenenti molti semi tomentosi con pappo rossastro. È pianta velenosa; le sue foglie, e in minor grado anche la corteccia e i frutti, contengono alcuni glicosidi (oleandrina, neriina, neriantina, ecc.), dotati di lieve azione cardiocinetica......"

Alcune Caratteristiche morfologiche del genereL'oleandro ha un portamento arbustivo, con fusti generalmente poco ramificati che partono dalla ceppaia, dapprima eretti, poi arcuati verso l'esterno. I rami giovani sono verdi e glabri. I fusti e i rami vecchi hanno una corteccia di colore grigiastro.
Le foglie, velenose come i fusti, sono glabre e coriacee, disposte a verticilli di 2-3, brevemente picciolate, con margine intero e nervatura centrale robusta e prominente. La lamina è lanceolata, acuta all'apice, larga 1-2 cm e lunga 10-14 cm.
I fiori sono grandi e vistosi, a simmetria raggiata, disposti in cime terminali. Il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, di colore roseo o bianco nelle forme spontanee. La corolla è tubulosa e poi suddivisa in 5 lobi, di colore variabile dal bianco al rosa e al rosso carminio. Le varietà coltivate sono a fiore doppio e sono quasi tutte profumate.

Cenni di Coltivazione
Gli oleandri preferiscono le posizioni in pieno sole e non sopportano le temperature sotto i 5 gradi se non occasionalmente.
L'Oleandro richiede molta acqua in estate, ma, sul lago di Garda, dove è diventato autoctono, vegeta sulle colline e sulle scarpate ai lati delle strade, accontentandosi della pioggia
L'Oleandro è una pianta molto vigorosa da contenere con una potatura altrettanto vigorosa. C'è chi consiglia di fare la potatura a fine estate o in autunno, ma questo lavoro è possibile spostarlo a metà febbraio per asportare i rami più deboli, per sfoltire la pianta e tagliare da metà a un terzo della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente, senza toccare i germogli dell'anno che sicuramente porteranno i fiori.
Gli oleandri si moltiplicano per seme o per tale durante il periodo estivo. Se la pianta viene coltivata in vaso è meglio cambiare il vaso ogni due anni.

Quindi, adesso che abbiamo assodato le differenze, non mi resta che fare gli acquisti!

martedì 5 febbraio 2013

Nell'Orto e in Giardino | i lavori di Febbraio

Gennaio e Febbraio non sono proprio quei mesi dedicati ai Grandi Impianti, quanto piuttosto alle manutenzioni ed alle semine, per fare in modo che poi, nei mesi che ci piacciono di più, ossia quelli primaverili, possiamo iniziare a Vedere e Raccogliere.
Ecco qui di seguito, perciò, una lista dei lavori consigliati:

 

Semine in Semenzaio: 
possiamo inziare a seminare erbacee perenni o annuali dalla fioritura precoce come Begonia Tuberosa, Begonia Semperflorens, Calceolaria, Geranio Zonale, Salvia Ornamentale; sempre in zona calda, bocca di Leone, Portulaca e Garofano.
Per le piante da orto iniziare la semina di valerianella, bietole e spinaci, ravanelli, carote, prezzemolo, cipolle e cipolline, cavoli estivi, lattuga e radicchio da taglio, anche pomodori.
Propagazioni e Trapianti:
si possono effettuare talee di di specie a fusto tenero come i Pelargoni, o mettere a dimora arbusti tuberose a radice nuda; si possono dividere i cespi delle vivaci.
Potature:
si possono cimare le siepi come anche gli arbusti rustici che fioriranno in estate, autunno o inverno; potare anche le rose, soprattutto i rosai rifiorenti a 15/20 cm di altezza e limitarsi invece a sfoltire quelli non rifiorenti. Potare ancora piante quali la buddleja Davidii, Caryopteris, Hibiscus Syriacus, Weigela. Non toccare invece gli arbusti a fioritura primaverile che, potati adesso non fiorirebbero più.
Rosai:
continuare la messa a dimora delle piante a rdice nuda. Potare le varietà rifiorenti , accorciando i rami secchi oppure fino ai nuovi germogli con taglio netto e diagonale. Fare la legatura ai sostegni.

 

Camelie ed altre Acidofile:
per i nuovi impianti, impiegare terriccio acido; per le piante che invece sono a dimora da anni, rinnovare parte del terreno in superficie, sostituendolo con quello nuovo.
Bulbi:
controllare periodicamente i bulbi che stiamo conservando per la prossima piantagione; manteniamoli inun locale asciutto e spolevriamo dello zolfo in polvere se notiamo delle piccole guastature. E' inoltre il momenti di acquistarne a fioritura estiva e di godere delle prime fioriture primaverili. Spargere delle cenere se notate l'azione di lumache e limacce, presenti soprattutto in zone molto umide.
Terreno: 
effettuare ancora quelle operazioni di pulizia e di ripristino del terreno, necessarie in questo momento; togliere quindi tutti iresidui delle ultime colture, frutti non maturi, scarti vegetali, malerbe che non hanno smesso di crescere durante l’inverno. Eliminiamo, allora, tutto ciò che può essere allontanato, bruciato, interrato o posto nella compostiera. Inoltre iniziamo anche a zappettare il terreno, effettuando ad anni alterni, o al massimo ogni tre, anche una vangatura a doppia profondità per scongiurare che lo strato superficiale vada soggetto a “stanchezza”, cioè ad un eccessivo sfruttamento selettivo di alcuni nutrienti. Verso fine mese, incorporare un ammendante.


Semine precoci per fioriture anticipate:
soprattutto nelle regioni più fredde, in questo periodo dell'anno, la semina viene effettuata in cassetta. Si possono utilizzare cassoni vetrati oppure le seminiere in vendita nei garden center, riscaldate da una resistenza elettrica. Vanno bene, anche le semplici cassette di recupero come quelle dei vini, ma anche fatte a mano con legno di scarto; si riempie poi il vano con della terra sofice e leggera, formata da terra da giardino, torba e sabbia in parti uguali. I semi, sparsi sulla superficie, andranno soperti con un sottilissimo strato di miscela e mantenuti sempre umidi con un irrigatore a pioggia o nebulizzatore.
Le cassette andranno collocate vivino ad una finestra e coperte con plastica trasparente o vetro, da rimuovere dopo la germinazione.Controllare periodicamente la condensa interna.

Fonte:
Gardenia